Che significato ha il colore rosso nella psicologia visiva?

Il colore rosso è è la nuance dell’emozione, della forza e del potere intensificati. 


È rinvigorente, intimidatorio e mai noioso. Ci chiama all’azione, ci motiva e indossare il rosso fa sapere alle persone che ci sentiamo sicuri e pronti ad affrontare il mondo. Che si tratti di abbigliamento, cibo o decorazioni natalizie, il significato del rosso ci circonda e ci emoziona.

Ma perché ci sentiamo così emotivamente coinvolti riguardo a questo colore?

Il colore rosso è sempre stato valorizzato dall’uomo in quanto spiccava rispetto al mondo circostante ed i pigmenti per ricavarlo sono stati trovati subito. Già nel Neolitico si estrapolava dalla robbia, erba dalle radici tintorie, da alcuni metalli e dall’ocra rossa. Nella Roma imperiale la cosiddetta “porpora romana” si ricavava dalla murice, conchiglia rara e per questo riservata solo all’imperatore ed ai suoi condottieri.
Anche se la “chimica del colore rosso” cominciò presto non significa che la raccolta dei materiali e la fabbricazione non fosse laboriosa e costosa ma ne valeva la pena perché il risultato era un colore splendido e resistente!

Nella psicologia del colore, il rosso provoca le emozioni più forti di qualsiasi colore ed è considerato il più caldo e il più contraddittorio. Questa tonalità infuocata ha associazioni emotive più opposte di qualsiasi altro. In aggiunta, grazie alla sua lunga lunghezza d’onda, è uno dei colori più visibili nello spettro cromatico; secondo solo al giallo. 

Esso stimola la ghiandola surrenale, rendendoci più inclini ad agire e dandoci più energia. La sua capacità di catturare istantaneamente l’attenzione delle persone è il motivo per cui viene spesso utilizzato per avvertire di un pericolo imminente. Si pensi per esempio ai segnali di stop, alle bandiere di divieto di balneazione, ai semafori rossi, ecc… 
Il pericolo può essere inoltre veicolato in modo non letterale, per esempio: l’utilizzo dell’espressione “andare in rosso” per descrivere una perdita finanziaria.

Gli studi dimostrano che essere esposti (o indossare) il colore rosso può causare alcuni dei seguenti effetti fisici:


• Pressione sanguigna elevata
• Metabolismo potenziato
• Aumento della frequenza cardiaca
• Aumento della frequenza respiratoria


Tutte risposte fisiologiche che avvengono nel nostro corpo quando ci prepariamo agli sforzi necessari per combattere o scappare di fronte ad un pericolo. 

Le persone tendono quindi ad associare il rosso a emozioni negative e pericolose. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che è il colore del fuoco, del sangue e talvolta di animali velenosi o pericolosi. Non dimentichiamoci che in passato ha anche rappresentato il colore per eccellenza della guerra e fino al XIX secolo molte uniformi militari furono proprio rosse.

In tutte le culture, le persone associano intuitivamente il rosso al concetto di rabbia. Questa relazione ha senso dato che molti arrossiscono in volto quando sono arrabbiati, a causa dell’aumento del flusso sanguigno verso il capo.

Ma non sono solo le emozioni che il colore rosso può influenzare. Nell’arena sportiva, indossarlo può anche aumentare le possibilità di vincita. Alle Olimpiadi del 2004 ad Atene, i concorrenti di quattro sport – boxe, lotta greco-romana, lotta libera e taekwondo – sono stati assegnati in modo casuale a vestiti rossi o blu. In tutte e quattro le competizioni, i concorrenti vestiti di rosso hanno vinto più incontri. Molti pensano che questi risultati siano dovuti al legame tra rosso e dominanza percepita.

In aggiunta, il colore rosso può rappresentare il potere; una relazione che si ritrova in tutta la società moderna. La “cravatta del potere” indossata dagli uomini d’affari di tutto il mondo, è tradizionalmente rossa. Il “sacro tappeto” che viene steso solo per le celebrità e i dignitari più prestigiosi è rosso. Secondo alcuni, questo sodalizio con il potere e la ricchezza è il motivo per cui le donne trovano così attraenti gli uomini vestiti di rosso. In effetti, anche quest’associazione ha origini antiche: a partire dal XIII secolo infatti i Papa ed i Cardinali iniziarono ad indossarlo; e così fu fino a quando i riformisti protestanti iniziarono a considerare il rosso immorale e sinonimo della perversa Roma, di conseguenza per loro era indispensabile che ogni buon cristiano lo bandisse.

Tuttavia, il rosso non sempre segnala azione, pericolo, aggressività e potere; è anche legato alla passione: all’amore romantico e al desiderio carnale. Questa connessione potrebbe avvalorare la tesi per cui le persone che indossano il rosso sono valutate come più attraenti dal sesso opposto. Esso è – infatti – anche associato all’eccitazione.
Interessante notare come fino al XIX secolo, co-esistessero l’usanza del vestito da sposa rosso come simbolo dell’amore “divino”, e nel contempo l’obbligo da parte delle prostitute di portare un copricapo rosso, come simbolo dell’amore carnale, che le rendesse facilmente identificabili in strada. Quando quest’ambivalenza si esaurì, rimase l’usanza di porre delle lanterne rosse sulla porta dei bordelli, da cui la denominazione di “quartiere a luci rosse”.

Ora che abbiamo approfondito quali sono i significati cromatici più comuni, è il momento di applicarli alla tua attività!
Sebbene diverse nicchie utilizzino colori comuni (come il blu per l’assistenza sanitaria), non è sempre necessario seguire le regole. 


Prendi in considerazione la scelta di colori che rappresentino ciò che vuoi che comunichi il ​​tuo marchio. 😉